Quando è cominciata la mia passione per la scrittura? Credo che fosse insita in me fin da bambina. Ricordo i pomeriggi alla scrivania a riempire quaderni su quaderni. Ognuno di noi ha miriade di potenzialità interiori, che risiedono lì da tempo, prima che sboccino fuori.
Tutto è sicuramente iniziato quando ho cominciato a scrivere questo blog alcuni anni fa, ora occasionalmente mi dedico a scrivere brevi racconti, poesie e scritti che derivano da attimi, sensazioni ed emozioni vissute nel presente.
Le mie passeggiate al parco in solitudine sono momenti preziosi di riflessione, ma anche per degustare un buon tè. Tutto sommato è semplice, basta ricordarsi ti portarsi l’infuso pronto in un termos con la propria tazza preferita e semplicemente godersi l’istante.
Il contatto con la natura ci rigenera, non solo nelle giornate calde e primaverili, ma anche quando iniziano le giornate piovose e il panorama comincia a colorarsi del tipico foliage autunnale a cui è dedicato questo mio racconto.
“L’autunno era arrivato all’improvviso in una mattinata uggiosa e piovosa. Le temperature erano drasticamente scese per cominciare a vestirsi col giubbotto più pesante e portare con sè l’ombrello.
Si era alzata un po’ malinconica con la voglia di uscire di casa il prima possibile, aveva bisogno di un luogo dove acquietare i suoi incessanti pensieri. Così si vestì velocemente e uscì incurante della pioggia scrosciante.
Si diresse verso il parco e appena vi mise piede le parve di essere entrata in un’altra dimensione. Le foglie erano cadute per colorare il marciapiede di rosso bruciato e i ricci delle castagne le si insinuavano tra le scarpe mentre camminava lungo il viale alberato fino al laghetto.
Pur avendo preso l’ombrello l’acqua le bagnava i piedi fino alle ginocchia e lo zaino era ormai quasi del tutto inzuppato. Pur sentendo l’umidità addosso sentiva che doveva e voleva essere lì.
La nebbia fitta lasciava intravedere solo gli alberi del parco completamente deserto, come in una scena apocalittica.
La pioggia si infrangeva con un suono assordante sul lago artificiale dal colore verde intenso e lei rimase lì a fissarlo per diversi minuti. Si soffermò a osservare il senso di pace attorno a lei, lontano dal caos della sua quotidianità.
Erano quei momenti in cui si sentiva parte di quella desolazione e di una nuova dimensione, dove ogni tanto aveva bisogno di tornare.”
Autumn Tale
When did my passion for writing begin? I think it was in me since I was a child. I remember the afternoons at the desk filling notebook after notebook. Each of us has myriad internal potentials, which reside there for a long time, before they blossom outside.
It all certainly started when I started writing this blog a few years ago, now I occasionally dedicate myself to writing short stories, poems and writings that derive from moments, sensations and emotions experienced in the present.
My walks in the park in solitude are precious moments of reflection, but also to enjoy a good tea. All in all it’s simple, just remember to bring the ready infusion in a thermos with your favorite cup and simply enjoy the moment.
Contact with nature regenerates us, not only on hot spring days, but also when the rainy days begin and the landscape begins to take on the color of the typical autumn foliage to which this story of mine is dedicated.
“Autumn had arrived suddenly on a gloomy and rainy morning. The temperatures had drastically dropped so we had to start dressing in a heavier jacket and carrying an umbrella.
She got up a little melancholy with the desire to leave the house as soon as possible, she needed a place to calm her incessant thoughts. So he dressed quickly and left the house regardless of the pouring rain.
She headed towards the park and as soon as she set foot there she felt like she had entered another dimension. The leaves had fallen to color the sidewalk burnt red and chestnut curls crept between her shoes as she walked along the tree-lined avenue to the pond.
Even though she had taken the umbrella, the water soaked her feet up to her knees and her backpack was now almost completely soaked. Even though he felt the humidity on him, he felt that he had to and wanted to be there.
The thick fog allowed only the trees of the completely deserted park to be glimpsed, as in an apocalyptic scene.
The rain crashed with a deafening sound on the deep green reservoir and she stood there staring at it for several minutes. She stopped to observe the sense of peace around her, far from the chaos of her daily life.
They were those moments in which he felt part of that desolation and of a new dimension, where every now and then he needed to return.”
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