Come possiamo ricomporci quando finisce un amore? Un amore che doveva essere grande, immenso, nel quale avevamo riposto tante aspettative per il futuro? Come affrontare la separazione, il senso di lutto, di vuoto, di angoscia, di abbandono, di rifiuto e solitudine che ne deriva?
Ci sentiamo sfiduciati, delusi, feriti, amareggiati, rifiutati, non valorizzati e perdiamo la nostra autostima. Come possiamo riparare quella ferita uscendo dalla depressione che spesso la separazione comporta? Percepiamo emozioni contrastanti come tristezza, rabbia, frustrazione, sensazione di fallimento.
Se non riusciamo a comunicare apertamente questi sentimenti al partner ci sentiamo incompresi, i conflitti aumentano e tutto finisce. Se abbiamo provato qualcosa di profondo per quella persona, proprio perché l’abbiamo veramente amata, può volerci tempo per guarire e lasciarla andare, probabilmente proveremo per sempre qualcosa come nel film “Storia di un Matrimonio” del regista Noah Baumbach interpretato da Adam Driver e Scarlett Johansson.
Il perdono arriverà col tempo quando entrambi i partner avranno metabolizzato cosa è accaduto ed esternato il loro amore e dolore, come i protagonisti fanno con le loro lettere.
Ho voluto rivedere questo film una seconda volta e per quanto non sia piaciuto a tutti ritengo invece sia molto ben girato. Questo film mostra la fine di una relazione in tutte le sue fasi: conflitto, dolore, rabbia, perdono e accettazione.
Il film inizia con la lettera di Charlie “cosa amo di mia moglie?”
Scopriamo che Nicole, si prepara un tè che però non beve mai!!!
Eh già, perché quando corriamo costantemente tra lavoro e famiglia, siamo talmente presi da non ricordarci nemmeno di bere quel tè. In passato capitava anche a me, fino a che ho compreso che il tè è realmente un momento prezioso da dedicare a sé stessi.
Quando Nicole si sofferma a pensare al suo matrimonio e ai motivi della sua separazione, pena l’annullamento di una parte di sé stessa, se ne renderà conto davanti un tè chiacchierando con colei che diventerà il suo avvocato, una bravissima e ancora bellissima Laura Dern, perfettamente nel suo ruolo.
Nicole desiderava sentirsi più valorizzata dal marito, aveva annullato una parte di sé stessa per soddisfare i bisogni di Charlie, mettendo da parte i suoi.
Anche le reciproche famiglie dei coniugi vengono spesso travolte da un divorzio, perché anche loro si affezionano, fanno fatica ad accettare la separazione e a separarsi a loro volta.
Personalmente sono stata sposata molti anni fa e so cosa significa, anche se negli anni ho compreso che prendere le distanze e mantenere un distacco consapevole dalle ex relazioni è importante affinché non vadano a intaccare relazioni future.
A volte le reciproche paranoie e proiezioni alimentano ancora di più il conflitto. Il dolore della separazione comporta di riuscire a gestire la nostalgia dei bellissimi ricordi trascorsi assieme.
Se tutte le coppie riuscissero davvero a comunicare dal proprio centro, parlando dal proprio cuore, senza maschere, senza difese, senza farsi guerre, molte separazioni sarebbero consensuali. Ecco perché esistono i mediatori e i counselor.
A volte durante una separazione non è possibile subito essere amici, occorre tempo per metabolizzare e affrontare il dolore della perdita.
Anche per i nuovi compagni e le nuove compagne ci vuole tempo ad accettare la separazione degli ex coniugi, ci vorrebbe molta più comunicazione di coppia, senza permettere a influenze esterne di intromettersi in un rapporto ancora delicato, che ha bisogno prima di essere consolidato.
Quando affrontiamo una separazione è giusto circondarci delle persone che ci comprendono davvero.
Questo film ci mette davanti ad emozioni forti come il senso di colpa del fallimento nella relazione, nell’essersi impegnati, ma non aver trovato le giuste mediazioni. Il timore del tradimento e gli ulteriori conflitti carichi di reciproche proiezioni.
Ogni essere umano in quel momento reagisce con un suo meccanismo di difesa, sarebbe bello se ognuno di noi imparasse davvero ad ascoltare di più sè stesso e l’altro. Sarebbe bello che entrambi i partner imparassero a condividere le proprie paure e insicurezze dal proprio centro senza reagire d’impulso attuando i propri schemi di protezione, resistenza e controllo.
Non ci hanno mai insegnato come comunicare con il partner in modo costruttivo in una relazione. Dobbiamo imparare ad esprimere i nostri reali bisogni senza recriminare l’altro. A volte pensiamo di essere felici quando in realtà non lo siamo perché a livello inconscio c’è un bisogno inespresso nella relazione. Per questo è importante esprimere ciò che desideriamo nella nostra vita di coppia e comprendere se il partner è disposto anche a venire incontro ai nostri desideri o meno, qualora non fosse possibile è giusto che la relazione finisca ma nel modo giusto.
Dovremmo imparare a non auto-svalutarci e a non dare la colpa a noi stessi se qualcosa ci deprime o ci fare stare male in una relazione. Abbiamo tutto il diritto di avere dei bisogni e dei desideri ed è giusto che impariamo ad affermare i nostri valori anche se dovessero essere diversi dall’altro.
Mi piace sempre ricordare questa bellissima citazione di Fritz Pearls:
“Io sono io tu sei tu
Io non sono qui per realizzare le tue aspettative
Tu non sei qui per realizzare le mie aspettative
Se ci verremo incontro sarà bellissimo
Se no non ci sarà nulla da fare.”
Il litigio in escalation tra Charlie e Nicole è una delle scene più drammatiche del film, ma fino a che non abbiamo il coraggio di dire tutto quello che vogliamo dire non possiamo arrivare all’accettazione e al perdono.
La canzone interpretata da Adam Driver prima del commovente finale ci racconta che è proprio l’amore a farci sentire vivi con tutte le sue complicazioni.
Ogni forma d’arte diventa un modo per guarire, esprimendo il dolore attraverso essa, come fa la sottoscritta attraverso la scrittura.
Piango sempre nel finale quando Charlie legge la lettera di Nicole. Non smetteremo mai di amare un po’ quella persona anche se tristemente si deve accettare che non possiamo più stare con lei.
Resteranno sempre i bellissimi ricordi anche se saremo più indipendenti , perché quella persona non sarà lì a prendersi cura di noi e non sarà più il nostro punto di riferimento, ma le vorremo sempre bene. Quella persona ci avrà lasciato qualcosa dentro per sempre e la ricorderemo.
Ogni volta che finisce una relazione dobbiamo ricordare che abbiamo fatto del nostro meglio e che non dobbiamo giudicarci troppo negativamente. Il giudizio negativo su sè stessi può portare ad ansia e depressione, compromettere la nostra salute fisica e mentale, si rischia di perdere noi stessi fino a farci male.
Se sentiamo che non stiamo più bene, che non possiamo recuperare e migliorare il nostro rapporto, onde rischiare una dipendenza o una relazione poco sana che non ha più nessuna reciprocità, a quel punto dovremmo avere il coraggio di affrontare la separazione come Charlie e Nicole.
Affrontare il dolore, la frustrazione, la rabbia e ricominciare a volerci bene, ristabilendo il nostro equilibrio personale. Come ristabiliamo il nostro equilibrio?
Prendendo un distacco consapevole dalla situazione. Ritornare al presente e alle nostre abitudini ogni volta che un pensiero negativo invade la nostra mente. Fermarci ad ascoltare le nostre emozioni cercando di essere comprensivi con noi stessi, portare auto-accettazione senza rimproverare l’altro.
Riprendere a mangiare sano facendo regolare attività fisica e dedicarci a ciò che ci piace fare, essere creativi, come scrivere, disegnare, dipingere ci aiuta a tornare a noi stessi e ad affrontare meglio il dolore della perdita.
Come per tutte le ferite ci vorrà tempo per guarire, ma diventeremo persone più responsabili, mature e sagge se da quella delusione avremo imparato qualcosa.
Proporrei a tutti di scrivere una lettera a tutte le persone che avete amato, scrivendo ciò che vi ha fatto stare bene e ciò che invece non è andato, quali erano i bisogni e le aspettative, ma scrivetela senza rimproveri partendo dal cuore.
Le separazioni sono sempre difficili e conflittuali, ma solo attraverso l’accettazione, l’amore, il perdono e le mediazioni reciproche terminano le strategie, le difese e i giochi di potere.
Marriage Story…when Love ends
How can we make up for it when a love story ends? A love that had to be great, immense, in which we had placed so many expectations for the future? How to deal with separation, the sense of mourning, emptiness, anguish, abandonment, rejection and loneliness that derives from it?
We feel disheartened, disappointed, hurt, embittered, rejected, unvalued and we lose our self-esteem. How can we repair that wound by emerging from the depression that separation often brings? We perceive mixed emotions such as sadness, anger, frustration, feeling of failure.
If we fail to openly communicate these feelings to our partner we feel misunderstood, conflicts increase and everything ends. If we felt something deep for that person, precisely because we truly loved them, it may take time to heal and let them go, we will probably forever feel something like in the film “Marriage Story” by director Noah Baumbach starring Adam Driver and Scarlett Johansson.
Forgiveness will come over time when both partners have metabolized what happened and expressed their love and pain, as the protagonists do with their letters.
I wanted to watch this film a second time and although not everyone liked it, I think it is very well shot. This film shows the end of a relationship in all its phases: conflict, pain, anger, forgiveness and acceptance.
The film begins with Charlie’s letter “what do I love about my wife?”
We discover that Nicole prepares herself a tea but never drinks it!!!
Yes, because when we are constantly running between work and family, we are so busy that we don’t even remember to drink that tea. In the past it happened to me too, until I realized that tea is truly a precious moment to dedicate to yourself.
When Nicole stops to think about her marriage and the reasons for her separation, under penalty of canceling a part of herself, she will realize this over tea while chatting with the person who will become her lawyer, a very talented and still beautiful Laura Dern , perfectly in its role.
Nicole wanted to feel more valued by her husband, she had canceled a part of herself to satisfy Charlie’s needs, putting her own aside.
Even the spouses’ mutual families are often overwhelmed by a divorce, because they too become attached, struggle to accept the separation and separate themselves.
Personally, I was married many years ago and I know what it means, although over the years I have understood that distancing and maintaining a conscious detachment from former relationships is important so that they do not affect future relationships.
Sometimes mutual paranoia and projections fuel the conflict even more. The pain of separation involves managing the nostalgia of the beautiful memories spent together.
If all couples were truly able to communicate from their center, speaking from their heart, without masks, without defenses, without making wars, many separations would be consensual. This is why mediators and counselors exist.
Sometimes during a separation it is not possible to be friends immediately, it takes time to metabolise and deal with the pain of the loss.
Even for new partners it takes time to accept the separation of ex-spouses, much more communication between the couple is needed, without allowing external influences to interfere in a still delicate relationship, which needs to be consolidated first.
When we face a separation it is right to surround ourselves with people who truly understand us.
This film puts us in front of strong emotions such as the sense of guilt of failure in the relationship, of being committed, but not having found the right mediation. The fear of betrayal and further conflicts full of mutual projections.
Every human being reacts at that moment with their own defense mechanism, it would be nice if each of us really learned to listen to ourselves and each other more. It would be nice if both partners learned to share their fears and insecurities from their center without reacting impulsively by implementing their own patterns of protection, resistance and control.
We were never taught how to communicate with our partner in a constructive way in a relationship. We must learn to express our real needs without recriminating the other. Sometimes we think we are happy when in reality we are not because on an unconscious level there is an unexpressed need in the relationship. For this reason it is important to express what we want in our life as a couple and understand whether the partner is also willing to meet our wishes or not. If this is not possible, it is right for the relationship to end but in the right way.
We should learn not to devalue ourselves and not to blame ourselves if something depresses us or makes us feel bad in a relationship. We have every right to have needs and desires and it is right that we learn to affirm our values even if they are different from others.
I always like to remember this beautiful quote by Fritz Pearls:
“I am me you are you
I am not here to fulfill your expectations
You are not here to fulfill my expectations
If we meet, it will be beautiful
Otherwise there will be nothing to be done.”
The escalating argument between Charlie and Nicole is one of the most dramatic scenes in the film, but until we have the courage to say everything we want to say we cannot reach acceptance and forgiveness.
The song performed by Adam Driver before the moving finale tells us that it is love that makes us feel alive with all its complications.
Every art form becomes a way to heal, expressing pain through it, as I do through writing.
I always cry at the end when Charlie reads Nicole’s letter. We will never stop loving that person a little even if sadly we have to accept that we can no longer be with them.
Beautiful memories will always remain even if we are more independent, because that person will not be there to take care of us and will no longer be our point of reference, but we will always love them. That person will have left something inside us forever and we will remember them.
Every time a relationship ends we need to remember that we did the best we could and that we shouldn’t judge ourselves too negatively. Negative self-judgment can lead to anxiety and depression, compromising our physical and mental health, and we risk losing ourselves to the point of hurting ourselves.
If we feel that we are no longer well, that we cannot recover and improve our relationship, to risk an addiction or an unhealthy relationship that no longer has any reciprocity, at that point we should have the courage to face the separation like Charlie and Nicole.
Face pain, frustration, anger and start loving ourselves again, re-establishing our personal balance. How do we restore our balance?
Taking a conscious detachment from the situation. Returning to the present and to our habits every time a negative thought invades our mind. Stop and listen to our emotions trying to be understanding with ourselves, bring self-acceptance without criticizing the other.
Resuming healthy eating by doing regular physical activity and dedicating ourselves to what we like to do, being creative, such as writing, drawing, painting helps us to get back to ourselves and better deal with the pain of loss.
As with all wounds, it will take time to heal, but we will become more responsible, mature and wise people if we have learned something from that disappointment.
I would suggest everyone write a letter to all the people you loved, writing what made you feel good and what didn’t work, what your needs and expectations were, but write it without reproaches starting from the heart.
Separations are always difficult and conflictual, but only through acceptance, love, forgiveness and mutual mediations do strategies, defenses and power games end.
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