Perché ascoltare “Harvest Moon” di Neil Young assaporando un buon tè, magari danzando al chiaro di luna?
Perché questa celebre canzone è stata inserita nel film “Mangia, Prega e Ama” di Ryan Murphy con Julia Roberts e Javier Bardem, tratto dall’omonimo romanzo di Elizabeth Gilbert.
Questa è la storia di una donna che dopo un matrimonio finito a soli 34 anni ritrova la sua autenticità attraverso la presenza su sè stessa, trovando la serenità a Bali in Indonesia incamminandosi in un percorso di crescita spirituale. Molte sono le persone che incroceranno il suo cammino e sul quale proietterà il suo vissuto, fino a che inaspettatamente sarà pronta ad amare di nuovo con tutte le paure del caso, da parte sua ha finalmente trovato i suoi spazi e mentre lui aveva rinunciato all’amore, perché troppo aveva sofferto, si riapre piano piano a un sentimento, un film e un libro che ci insegna che dopo tante delusioni e ferite occorre essere pronti per fare entrare di nuovo qualcuno nel nostro cuore.
Ma parliamo meglio della canzone Harvest Moon.
Prenditi una piccola pausa e leggi queste poche righe con le quali voglio illustrarti – o meglio incuriosirti – sulla piacevolezza di abbinare un tè ad una canzone o ad un album di musica.
Lasciati tentare e prova a scegliere la giusta miscela per la serata e ad abbinargli la canzone giusta tra le tantissime che il panorama offre.
Mi permetto di darti un consiglio sia sul tipo di tè da bere che la canzone (o album) da ascoltare. Può sembrare una banalità, ma la giusta scelta è un grande passo da compiere. Se sui tè ti puoi basare su quelli che hai in casa al momento, sulle canzoni la cosa è un po’ più complessa. Con l’avvento della “musica liquida” – ovvero quella scaricata in rete – possiamo sbizzarrirci ben oltre la discografia in nostro possesso e, magari, raccolta in una lunga serie di anni.
Ma non perdere tempo col rischio che l’acqua si raffreddi (dovresti ormai sapere quanto sia importante la corretta temperatura della stessa nella preparazione del tè), lasciati guidare e cerca tra i tuoi album (o in rete) “Harvest Moon” di Neil Young, un album del 1992 arrivato nei negozi di dischi di tutto il mondo venti anni esatti dopo “Harvest”, sicuramente tra le opere del canadese più conosciute ed apprezzate.
Chi sia Neil Young speriamo sia inutile doverlo dire, in quanto è tra gli artisti di musica rock più importanti di sempre, uno dei pochi capace di anticipare i tempi e di non aver mai vissuto su comodi allori ma, piuttosto, prendendosi i tantissimi rischi che corre chi vuol fare arte in modo serio e dare un proprio messaggio.
Young tutto questo lo ha fatto, con strepitosi successi che si alternavano a veri e propri tonfi commerciali, ma nessuno potrà mai mettere in dubbio la sua integrità artistica.
“Harvest Moon” arriva dopo uno dei tanti momenti di furore elettrico che caratterizzò i primissimi anni ’90 arrivando all’apoteosi dell’album live “Weld/Arc”, testimonianza del tour promozionale di “Ragged Glory” che, tra l’altro, causò una acuta forma di acufene che costrinse il canadese a mettere a riposo la sua fida Gibson Les Paul (Old Black) a favore delle sue storiche chitarre acustiche Martin, alle quali si aggiungeva proprio in quegli anni la mitica D28 del 1941 appartenuta in passato ad Hank Williams, icona indiscussa della Country Music.
La luna è spesso presente nei testi di Young, addirittura parecchie registrazioni sono state effettuate attendendo la luna piena. Il nostro satellite ha da sempre influenzato le popolazioni. Prima che le religioni si organizzassero era la luna che dettava le regole, anche i nativi americani (particolarmente cari al canadese) sapevano tutto su quella palla nel cielo seguita anche dai pagani. E, poi, c’era la luna del raccolto, quella che aiutava i contadini, con la sua grande luce, a lavorare nei campi tutta la notte ed è proprio questo raccolto che permea tutto l’album di Young.
E se nel 1971 il giovane Neil si chiuse nel suo ranch bloccato da un brutto problema alle vertebre che gli impedivano di suonare in elettrico, vent’anni dopo sarà il problema alle orecchie a costringerlo a tornare a un certo tipo di suono, da tempo richiesto da una bella fetta del suo pubblico. Il terrore per il canadese era quello di fare una fotocopia di “Harvest” e risultare un progetto commerciale, ma quando si trovò con in pugno un buon numero di canzoni capì immediatamente che dove accantonare i Crazy Horse e riformare in parte gli Stray Gators, con la sezione ritmica nelle mani di Kenny Buttrey (batteria) e Tim Drummond (basso), dando come sempre grande spazio all’amico fraterno Ben Keith (steel guitars) e allo storico tastierista dei Muscle Shoals, Spooner Oldham in sostituzione di Jack Nitzsche.
Ritroviamo ad aiutare Young anche gli amici Linda Ronstadt e James Taylor ai cori ai quali si affiancano Nicolette Larson, la figlia Astrid e Larry Cragg, il personale tecnico delle chitarre di Young.
Non è una copia di “Harvest”, magari potrebbe assomigliare più ad “After The Gold Rush”, ha affermato il canadese in una intervista, ma la reale sostanza è che “Harvest Moon” è un album di Neil Young, ti piaccia o meno.
Questo è un consiglio da parte mia e del mio amico Antonio, perché a noi piace la poesia, e questa canzone come questo libro e film sono ricchi di poesia e sono per chi all’amore ci crede ancora… provalo con un buon tè verde al gelsomino… immergiti nel suo profumo dolce e intenso… lo sapevi che proprio il gelsomino viene colto di notte al chiaro di luna per trarne il massimo dal suo olio essenziale e che è il fiore dell’amore sincero per eccellenza?
A jasmine green tea to dance in the moonlight with the notes of Harvest Moon
Why listen to Neil Young’s “Harvest Moon” while savoring a good tea, perhaps dancing in the moonlight?
Because this famous song was included in the film “Eat, Pray and Love” by Ryan Murphy with Julia Roberts and Javier Bardem, based on the novel of the same name by Elizabeth Gilbert.
This is the story of a woman who, after a marriage that ended at the age of 34, rediscovers her authenticity through the presence on herself, finding serenity in Bali in Indonesia, setting out on a path of spiritual growth. There are many people who will cross his path and on which he will project his experience, until unexpectedly he is ready to love again with all the fears of the case, for his part he has finally found his space and while he had given up on love, because he had suffered too much, slowly reopens to a feeling, a film and a book that teaches us that after so many disappointments and wounds we need to be ready to let someone enter our heart again.
But let’s talk better than the Harvest Moon song.
Take a little break and read these few lines with which I want to illustrate – or rather intrigue you – on the pleasure of combining tea with a song or a music album.
Let yourself be tempted and try to choose the right blend for the evening and match it with the right song among the many that the panorama offers.
Allow me to give you some advice on both the type of tea to drink and the song (or album) to listen to. It may seem trivial, but the right choice is a big step to take. If you can rely on the tea you have at the moment, the songs are a bit more complex. With the advent of “liquid music” – that is, the one downloaded online – we can indulge ourselves well beyond the discography in our possession and, perhaps, collected over a long series of years.
But don’t waste time with the risk of the water getting cold (by now you should know how important the correct temperature is in preparing tea), let yourself be guided and search among your albums (or online) “Harvest Moon” by Neil Young , a 1992 album that arrived in record stores all over the world exactly twenty years after “Harvest”, certainly one of the Canadian’s best known and most appreciated works.
Who Neil Young is we hope it is useless to say, as he is among the most important rock music artists of all time, one of the few capable of anticipating the times and never having lived on comfortable laurels but, rather, taking the many risks that those who want to make art seriously and give their own message run.
Young did all this, with resounding successes that alternated with real commercial thuds, but no one will ever be able to question his artistic integrity.
“Harvest Moon” comes after one of the many moments of electric fury that characterized the early 90s, reaching the apotheosis of the live album “Weld / Arc”, testimony of the promotional tour of “Ragged Glory” which, among other things, caused an acute form of tinnitus that forced the Canadian to put his trusty Gibson Les Paul (Old Black) to rest in favor of his historic Martin acoustic guitars, to which the legendary 1941 D28 was added in the past to Hank Williams, undisputed icon of Country Music.
The moon is often present in Young’s texts, even several recordings were made waiting for the full moon. Our satellite has always influenced populations. Before religions were organized it was the moon that dictated the rules, even the Native Americans (particularly dear to the Canadian) knew everything about that ball in the sky followed also by the pagans. And, then, there was the harvest moon, the one that helped the farmers, with its great light, to work in the fields all night and it is this harvest that permeates all of Young’s album.
And if in 1971 the young Neil shut himself up in his ranch blocked by a bad vertebrae problem that prevented him from playing electric, twenty years later it will be the ear problem that will force him to return to a certain type of sound, long requested. from a good chunk of his audience. The terror for the Canadian was to make a photocopy of “Harvest” and turn out to be a commercial project, but when he found himself with a good number of songs in his hand he immediately understood that where to put Crazy Horse aside and partially reform the Stray Gators, with the rhythm section in the hands of Kenny Buttrey (drums) and Tim Drummond (bass), as always giving great space to his brotherly friend Ben Keith (steel guitars) and the historic Muscle Shoals keyboardist, Spooner Oldham to replace Jack Nitzsche.
We also find our friends Linda Ronstadt and James Taylor helping Young to the backing vocals alongside Nicolette Larson, daughter Astrid and Larry Cragg, Young’s technical staff of guitars.
It is not a copy of “Harvest”, maybe it could look more like “After The Gold Rush”, said the Canadian in an interview, but the real substance is that “Harvest Moon” is a Neil Young album, whether you like it or not .
This is advice from me and my friend Antonio, because we like poetry, and this song like this book and film are full of poetry and are for those who still believe in love … try it with a good tea jasmine green … immerse yourself in its sweet and intense scent … did you know that jasmine is picked at night in the moonlight to make the most of its essential oil and that it is the flower of sincere love par excellence?
Scritto in collaborazione con Antonio Boschi
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