Mi chiamo Verusca Venturi e sto scrivendo un libro sul tè e sugli aspetti relativi alla sua lavorazione, proprietà e riti di degustazione uniti alla cultura e alla filosofia ad esse associate.
Sono alla ricerca di editori interessati a pubblicare il mio progetto.

Per qualsiasi informazione e visionarne un’anteprima potete contattarmi in privato.


Di seguito una breve introduzione al mio libro.

“L’idea di scrivere un libro sul tè mi è venuta un giorno in cui sorseggiavo un tè verde al gelsomino nella mia saletta da tè preferita.

Il profumo inebriante che ho percepito mi ha ricordato la tecnica antica dell’enfleurage dove i fiori di gelsomino vengono utilizzati per ricavare uno degli oli essenziali più pregiati al mondo. Basti pensare che per un kg di essenza pura (detta assoluta) occorrono 7 milioni di fiori di gelsomino. Nel tè i petali di gelsomino vengono messi a strati per molte ore accanto alle foglie così da profumarle. Entrambi sono procedimenti complessi e costosi, ma che ne confermano il loro pregio.

Sono una grande appassionata sia di tè e lavoro nel mondo dei profumi e ho pensato così di scrivere un libro che associasse queste due discipline, apparentemente separate ma in realtà molto simili tra loro, perché il tè non è altro che l’armonia tra gusto e profumo.

Basti pensare che degustare un tè non è troppo differente da scegliere un profumo. Entrambi hanno note di testa, cuore e fondo che nel tè sono dette di attacco, metà e finale che insieme creano un’armonia che viene definito “accordo” come nel creare una musica.

La nostra memoria olfattiva è la capacità del nostro cervello di associare un odore a qualcosa di conosciuto.

Sia in profumeria che nella degustazione del tè tutti i cinque sensi sono chiamati a partecipare quindi si tratta di un vero e proprio viaggio sensoriale. Con la vista apprezziamo il colore del liquore o del profumo o la dimensione delle foglie mentre col gusto ne assaporiamo il sapore almeno questo nella degustazione del tè, mentre col tatto ne percepiamo la consistenza, ma entrambi sono accomunati dall’olfatto e dalla memoria olfattiva richiamata e dalle emozioni ad esse correlate.

Il tè è una vera e propria fragranza che sprigiona il profumo attraverso gli oli essenziali creando una memoria olfattiva del tè. Come in profumeria un tè può piacere di più o di meno, proprio dalle sensazioni recepite da questa memoria e dal ricordo che risiede a livello conscio o inconscio a seconda del ricordo stesso. Le molecole aromatiche sono volatili e vengono recepite dal nostro olfatto e dai nostri recettori nasali fino all’amigdala attivando i sensi, il ricordo e le emozioni.

Degustare un tè è una vera esperienza sensoriale richiamata anche dagli oli essenziali sprigionati dalle foglie a contatto con l’acqua calda durante l’infusione. Il suo profumo può farci sentire rilassati, ricaricati, riscaldati, concentrati o rincuorati.

E’ proprio attraverso l’odore che ci si fa una prima idea del tè che stiamo degustando. L’ideale è quella di odorare il tè mentre è ancora in infusione dato gli oli essenziali aromatici sono volatili e quindi si disperdono facilmente nell’ambiente.

Un’altra cosa che accomuna il profumo e il tè è l’ossidazione degli oli essenziali che avviene in entrambi una volta esposti all’aria o alla luce solare.

Anche in profumeria un vero e proprio “naso” deve sapere come miscelare gli oli essenziali e riconoscere quanto tempo la fragranza necessiterà per arrivare a maturazione lo stesso vale per il tè, possono volerci ore, giorni, settimane e nel caso dei puerh anni. La creazione del tè è arte esattamente come per un profumo ed è necessario saper sposare tutti gli elementi al fine di degustare un tè equilibrato e gradevole al palato.

Un vero e proprio maestro del tè sa riconoscere il tipo di ossidazione del tè semplicemente dal profumo e riconoscere addirittura il terroir dove è stato raccolto.

In profumeria esiste una vera e propria piramide olfattiva, nel tè esiste una ruota degli aromi per determinare note, sfumature e descrizioni. La degustazione del tè è una vera e propria analisi visiva, olfattiva e gustativa.

Quando attraverso la nostra memoria olfattiva percepiamo un profumo non sentiremo mai un’unica nota, spesso ne percepiamo più di una, lo stesso vale per il tè attraverso le papille gustative o i recettori nasali; in un solo tè potremmo percepire dolce, salato, amaro, aspro e umami. Assaggiare un tè è un’esperienza personale proprio come sentire una fragranza dove percepiamo varie sfumature dette note olfattive. Queste note o sfumature possono essere: speziate, floreali, fruttate, legnose, erbacee, aromatiche.

Le note di testa sono di solito le note più fresche e leggere che svaniranno in fretta, mentre le legnose e speziate che sono finali, sono più calde e avvolgenti e persisteranno più a lungo. Potremmo dire che il profumo come il tè è paragonabile alla creazione di un’alchimista.

Una tazza di tè può divenire un vero e proprio rito di aromaterapia ma anche di aromacologia, ovvero la facoltà di percepire benessere attraverso il profumo e questo avviene anche nel tè. Col gusto sentiamo il sapore del tè, mentre col tatto ne sentiamo la consistenza, con la vista esaminiamo colore e foglie. Ricordiamo che più le foglie sono simili e regolari tra loro più il tè sarà di qualità così come il liquore deve apparire limpido.

Per quanto concerne l’udito il tè come la scelta di un profumo può essere fatto nel silenzio del proprio essere come in uno stato di meditazione oppure anche attraverso il convivio con altre persone.

E’ bene ricordare che tutti noi abbiamo storie sensoriali diverse, pertanto ogni valutazione sarà differente da persona a persona. Inoltre siamo tutti in grado di allenare i nostri sensi alla degustazione, semplicemente non siamo abituati a farlo, ricordatevi sempre che la degustazione del tè è un viaggio sensoriale.

La magia o alchimia del “profumo del tè” è che sperimentiamo un sapore associato a un odore e la nostra memoria unisce queste due sensazioni ed è qui che inizia il viaggio.

Nel mio libro ci saranno comunque capitoli dedicati a tutti gli aspetti che riguardano il tè di nozione generale sia da un punto di vista tradizionale, culturale, filosofico e legato alla degustazione.

Il rito del tè è un momento che ci fa stare bene anche da soli e che grazie alla degustazione o ai suoi rituali antichi ci riporta indietro nel tempo in luoghi lontani in ogni parte del mondo. Degustare un tè, come creare la propria miscela personale, diventa “un’esperienza” e “un’arte” allo stesso tempo.”

Vi auguro un buon viaggio nel profumo del tè!!!


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